Dobbiamo parlare di musica pop sudcoreana
Libera interpretazione tratta dalla puntata del podcast Globo:
“Dobbiamo parlare di musica pop sudcoreana”
di Eugenio Cau con Giulia Pompili
Progetto grafico di:
Rebecca Manenti, Elena Marchi.
Il progetto si focalizza sull'esplorazione della cultura pop della Corea del Sud, leggera e di facile comprensione, tralasciando i contenuti politici affrontati nella puntata del podcast. Estrapolando una piccola percentuale dei contenuti trattati, sono stati individuati quattro argomenti principali: cucina, musica, cinema e sport. L'approccio è improntato a mostrare il successo della Corea del Sud in questi quattro ambiti, evidenziando come l'onda coreana si è estesa, ha travolto il mondo e influenzato positivamente la cultura internazionale.
Manifesti 50x70 cm dedicati agli argomenti approfonditi nella pubblicazione
Scelte progettuali
Il progetto affronta la cultura sportiva sudcoreana e la viralità della tradizione culinaria, degli idol del K-Pop e delle produzioni cinematografiche, mettendo occasionalmente a confronto i contenuti con la cultura italiana.
Le scelte progettuali ed estetiche mirano a riflettere l'essenza della cultura coreana e la sua espansione globale. I colori, ispirati alla bandiera sudcoreana, sono arricchiti da tonalità secondarie per enfatizzare la vivacità della cultura pop. Le forme morbide e circolari richiamano lo stile pop e i font block usati denotano l'espansione globale dell'onda coreana, come un palloncino sotto pressione. La carta colorata rosa e lilla, associata ai capitoli, richiama i colori specifici ed enfatizza l'atmosfera vivace. Le sfumature simboleggiano la transizione dalla chiusura all'apertura internazionale e i manifesti in 3D utilizzano materiali polimerici in riferimento al design della Pop Art. Mentre il disturbo applicato alle immagini cinematografiche compensa efficacemente la loro bassa qualità, la texture halftone delle illustrazioni e la carta colorata richiamano l'atmosfera delle fanzine della controcultura, accentuando il carattere vivace e underground della cultura pop. Nel complesso, il design mira a catturare l'energia dinamica, la vivacità e l'influenza globale della Corea del Sud.
Sopra: esempi di infografica.
Le forme morbide e circolari richiamano lo stile pop.
“L’esempio di scuola che si fa sempre quando si parla di Soft Power coreano è Parasite, unico film non americano ad aver vinto l’oscar per miglior film, che è una storia tradotta in coreano, diciamo una storia immersa nella cultura coreana, che è però una storia universale, quindi apprezzabile anche all’estero”
Giulia Pompili [00:06:57]