La fine di Hong Kong


Libera interpretazione tratta dalla puntata del podcast Globo del Post:
“La fine del miracolo cinese?”
di Eugenio Cau con Ilaria Maria Sala


Progetto grafico di:
Irene Contucci, Filippo Giungi

Hong Kong, città di origine cinese ma di adozione britannica, ha avuto uno sviluppo molto differente rispetto alle altre città cinesi, godendo di una libertà e di un'autonomia unica. Nel 1997, questa situazione di benessere è stata messa in crisi con la restituzione di Hong Kong alla Cina continentale che, nonostante la promessa di mantenere la sua indipendenza, la sta omologando al resto delle città cinesi. È da questa situazione che prende vita il nostro progetto, ispirato dalle numerose proteste svolte dagli abitanti di Hong Kong nel 2014 e nel 2019 per far fronte a delle nuove leggi imposte dal governo cinese che avevano come scopo quello di limitare le libertà della popolazione. Abbiamo raccolto tutte le informazioni all'interno di un'editoriale suddiviso in quattro capitoli, ciascuno dedicato ad un argomento utile a spiegare la delicata situazione di Hong Kong. Il primo capitolo tratta della libertà, sottolineando ciò che rende unica Hong Kong rispetto alla Cina dittatoriale. Il secondo capitolo affronta il delicato tema delle proteste, focalizzando l'attenzione sull'astio creato tra popolazione e polizia. Il terzo capitolo è invece dedicato al tema della censura, prassi che il governo cinese sta gradualmente applicando alla città di Hong Kong, annientando completamente le libertà sulle quali si era fondata. Infine, l'ultimo capitolo è volto a ribadire l'unicità di questa città, che forse sarà in grado di salvarla.  




“Le principali testate pro-democrazia sono state fatte chiudere e i loro direttori sono attualmente in prigione, in attesa di processo, la maggior parte dell’opposizione è anch’essa in prigione e il parlamento è oggi composto solo da patrioti”
[Ilaria Maria Sala]







Scelte progettuali.

Per tradurre visivamente il nostro concept, abbiamo utilizzato uno stile che richiami i cartelloni utilizzati dai manifestanti durante le proteste. L'editoriale è "imbrattato" con scritte volte a mettere in luce i temi portati in strada dai protestanti, come la democrazia, la violenza della polizia, la ricerca di sostegno e altro ancora. Il nostro obiettivo è sostenere la causa di Hong Kong dando maggior voce ai protestanti, permettendo loro di urlare le loro richieste di aiuto e supporto al mondo intero. Le immagini sono state trattate con un filtro effetto vetro al fine di rendere vaghi i particolari e restituire forme poco definite. Questa scelta è derivata soprattutto in relazione al tema della censura che sta gradualmente limitando le libertà di Hong Kong, facendo sparire luoghi, persone, azioni e rendendo sempre più difficile permettere al resto del mondo di comprendere ciò che sta succedendo, limitando le informazioni.

La palette selezionata comprende il colore rosso, simbolo della violenza nonché un colore in grado di attirare immediatamente l'attenzione, e il viola che simboleggia il tema delle proteste. Abbiamo raccontato la storia di Hong Kong anche tramite infografiche per riportare dati tangibili sulla situazione che la città sta attraversando. La logica che sta dietro le infografiche mira a sottolineare il senso di comunità e appartenenza della popolazione, che lotta unita per ideali comuni. Per questo, le infografiche sono circonferenze che si scontrano o si collegano, per ricordare le folle che hanno animato la città di Hong Kong durante le manifestazioni.




Pubblicazione formato 19,5x25,5 cm con approfondimenti sulla puntata di Globo scelta: mappe, infografiche, elaborazioni tipografiche e grafiche.



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